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Un paio di scarpette rosse

 


 


Dio della montagna

  

 



È sicuramente una delle figure sempre presenti lungo i sentieri di alta montagna, la presenza di questi piccoli punti di raccoglimento sono un sacro simbolo che legano l’uomo e la montagna da sempre.
Il significato può essere visto in diverse maniere, tutto gira attorno a pensieri, ricordi e raccomandazioni che l’uomo rivolge a questo simbolo come richiesta di protezione e una valida occasione per poter esprimere situazioni personali ricercando quella pace e tranquillità interiore che forse viene a mancare.
Io di tutto questo mi sono fatto una mia personale opinione riguardo questo forte rapporto che ci accomuna con questi simboli, che sia un crocefisso o la figura eterna della Madonnina. Il bisogno di parlare, il bisogno di essere ascoltati, la necessità di essere protetti perché, per quanto poco, sappiamo che la montagna nasconde sempre mille insidie e mille pericoli e a fronte di tutto questo, come esseri umani, chiediamo quell’appoggio che per noi è un valore aggiunto nel proseguo del nostro cammino.
Questi sacri simboli sono stati le uniche forze di volontà e di protezione per tutti quei ragazzi che nei grandi conflitti bellici, che hanno interessato il nostro paese, hanno portato morte e disperazione. In foto ed immagini dell’epoca all’interno di trincee e baracche queste sacre figure sono sempre presenti al fianco di questa triste realtà chiamata guerra.

Il Cristo in Croce è presente in tutti i rifugi alpini e sono il centro di attenzione per gli alpinisti in procinto di partire per scalare la cima. Attenzione che non è legata ad un momento di raccoglimento, basta seguire il loro sguardo e percepire quella frazione di secondo in cui i loro occhi si soffermano di fronte a questo simbolo, una frazione di secondo dove leggi tutte le raccomandazioni e il bisogno spirituale che questi uomini richiedono. Divengono in modo spontaneo l’occasione di preghiera anche quando li incontri su normali sentieri in quota, la spontaneità nasce da un fattore che è più forte di noi e che ci porta a quei pochi momenti di “intimità” personale dove una parola in più può renderci più forti e fiduciosi.
Fanno dunque parte della montagna e mi sento di dire che sarebbe quasi impossibile vivere la montagna stessa senza la presenza di questi sacri luoghi, da rispettare anche se la nostra cultura o educazione ci porta a credere diversamente o non credere per nulla. Tanto, indipendentemente da questo, è inevitabile non porgere lo sguardo verso loro perché la forza con cui ti attraggono è più forte di qualsiasi pensiero opposto.

(Stefano IntoDolomites)

 

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