- Creato: 11 Febbraio 2025
Mettiamocelo in testa
Quattro milioni di bambini rifugiati in tutto il mondo non hanno la possibilità di andare a scuola. I dati del rapporto dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite (Unhcr) per i rifugiati rivelano che solo il 61% dei minori rifugiati frequenta la scuola primaria, rispetto alla media del 92% dei bambini del mondo.
Una situazione drammatica per tutta l’infanzia, ma ancora di più per le bambine, le più discriminate e vulnerabili: per il mondo femminile accedere all’istruzione e completare il percorso di studi è spesso un miraggio. Per le ragazzine rifugiate essere lontane dalla scuola vuol dire essere esposte ad una serie di rischi enormi, come quelli di subire violenze e abusi, essere costrette a matrimoni precoci, finire nelle reti di trafficanti e sfruttatori.
L’obiettivo di garantire l’istruzione alle bambine rifugiate è proprio il cuore della terza edizione della campagna di sensibilizzazione dell’Unhcr con lo slogan “Mettiamocelo in testa”.
Secondo i dati dell’Unesco se tutte le bambine potessero completare la scuola primaria i matrimoni forzati precoci si ridurrebbero del 14%. Puntare sull’istruzione delle bambine è un prezioso investimento per la rinascita e lo sviluppo dei Paesi martoriati dai quali le minori rifugiate arrivano.
“Più alto è il livello di istruzione delle bambine e delle ragazze rifugiate più elevate saranno le loro abilità in termine di leadership, capacità imprenditoriale e piena autonomia, qualità fondamentali che aiuteranno sia l’integrazione nelle comunità ospitanti e il loro sviluppo, che la ricostruzione dei Paesi di provenienza” commenta Carlotta Sami, portavoce dell’Unhcr per il Sud Europa (Giulia Cerqueti - Famiglia Cristiana del 3 febbraio 2019).
Anche per la nostra Associazione l’istruzione è uno dei cardini. Da parte nostra lavoriamo infatti incessantemente in Etiopia per la scolarizzazione dei bambini e ragazzi perché riteniamo sia fondamentale preparare la classe dirigente per un pieno sviluppo del Paese. Dare modo a tutti di accedere agli studi in maniera più capillare, ridurre le distanze e i pregiudizi, stimolare in ogni modo l’interesse per l’emancipazione, perché il futuro inizia dalla scuola. La nostra passione si traduce in fatti concreti da ormai tredici anni.
Grazie sempre a tutti voi amici che ci sostenete con il vostro interesse e il vostro affetto.
I volontari de Il Seme della Speranza o.d.v.