Giuseppe in Etiopia

Giuseppe dalla missione di
Jimma-Bonga (Etiopia)



Appunti di missione

dall'Etiopia - 3


 

Buona domenica a tutti quelli che oggi litigherranno per il menu’ domenicale, ed a tutti quelli che si spazientiranno, nello scegliere quale, tra I tanti, vestito indossare.

Buona domenica a tutti quelli che oggi esulteranno, per la vittoria della propria squadra, o si deprimeranno, per la sconfitta calcistica, stravaccati su un comodo divano.

Buona domenica agli speculatori della finanza, che affama milioni di persone, ed a quegli imprenditori, che sfruttano la manodopera dei tanti disperati.

Buona domenica agli egoisti, e buona domenica a tutti quelli che, anche oggi, si chiuderanno nelle loro piccole certezze.

Buona domenica da me, pioniere in questo posto selvaggio, dimenticato dall’uomo.

Buona domenica da Sister Adelaide, superiora nella missione delle suore di Madre Teresa di Calcutta qui a Jimma, attaccata con fermezza a questa terra africana, da sei anni, ma soprattutto attaccata strenuamente al cielo, con la preghiera e con lo spirito.

Buona domenica da Antonino (Nino) medico italiano, ex sindaco di un comune nel napoletano, qui come volontario, anche lui armato di fede e di speranza, ma impotente di fronte a tanto dramma, anche lui pioniere in questa terra cosi’ difficile, ma cosi’ viva, immersa in una natura potente e rigogliosa, dove, indiscussa, rimane l’unica sua regola suprema: quella della sopravvivenza.

Ma, soprattutto, buona domenica dagli affamati, dai bimbi denutriti, dai malati visitati ieri insieme a Nino, mia guida nella clinica della missione delle Sisters Of Charity.

Buona domenica da quel ragazzino sorridente alla vista di due “ferenji” (straniero, uomo bianco), a cui Nino, ed io li’ presente, ieri ha curato una ferita tanto profonda da far vedere nitidamente il bianco dell’osso, senza che lui desse alcun segno di sofferenza o di lamento (gia’, qui la soglia di sopportazione del dolore e’ infinitamente piu’ grande di quella di noi occidentali).

E buona domenica agli ipocriti che, invocandolo, chiederanno “dov’e’ Dio?”, facendo finta di non vedere che qui - dove le persone muoiono perche’ mancano gli antibiotici, perche’ piccole infezioni non possono essere curate, o perche’ nemmeno il gesto estremo dell’amputazione e’ possibile in questo contesto, qui in questo campo di battaglia, di guerra - a mancare e’ l’uomo.

Giuseppe Luca

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