I volontari de Il Seme della Speranza o.n.l.u.s. in Piazza San Pietro

24/25/26 Ottobre 2014
Il Seme della Speranza a Roma
 



Roma: capitale del mondo

Capitolo I - Il viaggio

 


  
 

Alle 14,30 puntuali come un orologio svizzero, ci presentiamo tutti alla Stazione Centrale di Milano.

Partenza alle 15, Freccia Rossa per Roma.

Viaggio perfetto. Dal finestrino vediamo fuggire il mondo. La periferia di Milano, le campagne dell’Emilia, le dolci colline della Toscana... ci avviciniamo alla nostra meta.
Un po’ stupiti vediamo sul display che la velocità raggiunge i 294 Km/h.: non sembra proprio di correre così veloci!

Alle 18 sbarchiamo a Termini: tre ore per un viaggio che solo qualche anno fa avrebbe richiesto almeno il doppio del tempo.

E qui comincia l’avventura.
Sapevamo dello sciopero dei mezzi di trasporto. Immaginavamo un certo caos, pensavamo che avendo iniziato il servizio alle 17 per la fascia protetta fino alle 20 ci sarebbero stati dei problemi ed eravamo pronti ad esercitare tanta pazienza ma, santo cielo benedetto (=mortacci!), così no. NOOOOOOOO.

Una folla oceanica alla fermata del metro. Una folla che neanche Mosè con tutta la sua potenza avrebbe potuto dividere. Un muro compatto, gomito a gomito, ginocchio a ginocchio, schiena contro schiena, nemmeno un centesimo sarebbe potuto cadere a terra.

Arriva il treno e figuriamoci se questi lasciano scendere dalla vettura: tutti tipo giocatori neozelandesi di rugby a spingere come forsennati. Spinge chi deve scendere e spinge chi deve salire. Ma ti pare??? ma cos’è mai??? Passano due  convogli, tre, alla fine ci adattiamo e sfondiamo come matti anche noi, riusciamo a salire chi qua chi la’. Per fortuna ci  eravamo detti a quale fermata scendere.

Pesti, malconci e stravolti scendiamo  a “Cornelia” la madre dei Gracchi. Ormai buio ci avviamo verso la nostra Domus. Qualcuno pensa alla cena, qualcuno a una doccia, al letto o semplicemente a sedersi dopo tanto faticare.

Complice il buio la strada sembra ancora più lunga di quello che è in realtà. Ne vale però la pena perché in effetti ci attende un ambiente molto confortevole, e una bella cena abbondante.

Voi pensate che dopo tutto ‘sto traffico i “pellegrini” avrebbero deciso di starsene tranquilli a riposare? Ma figuriamoci, con entusiasmo rinnovato di nuovo per strada alla volta di San Pietro.

Più saggio chiamare dei taxi. All’andata tutto OK.

Meraviglia delle meraviglie: San Pietro illuminata da luci soffuse e calde  che evidenziano la bellezza maestosa del colonnato del Bernini, il cupolone, le statue che ci guardano dall’alto con un’aria un po’ severa.

Scattiamo le  foto di rito e poi  via verso Castel Sant’Angelo. Ci ricordiamo della Tosca, di Dan Brown e altro. E intanto cammina cammina per i vicoletti del centro ad un certo punto pensiamo che è pure ora di tornare a casa e di andare a dormire perché domani sarà un altro giorno impegnativo.

Pensiamo subito al servizio taxi... Ma voi pensate che sia semplice a Roma chiamare dei taxi? Bisogna prenotare telefonicamente e, fino a quando si tratta di una vettura sola può anche essere un affare veloce, ma per un gruppo come il nostro la faccenda si complica. C’è voluta un’oretta ma poi alla fine siamo riusciti nell’impresa.

Finalmente tutti a nanna: buonanotte e sogni d’oro.

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