Angela e Marco in Etiopia

Volontari in missione - Novembre 2014


 

L'esperienza in Etiopia

di Angela e Marco



 

"C'è una cosa che si può trovare in un unico luogo al mondo,

è un grande tesoro,

lo si può chiamare il compimento dell'esistenza.

E il luogo in cui si trova questo tesoro

é il luogo in cui ci si trova"

da 'Il cammino dell'uomo', - Martin Buber

 

Tutto è cominciato con il nostro matrimonio.

Per vari aspetti organizzativi avevamo deciso di collaborare con il centro dei Missionari Cappuccini di Milano, sostenendo con gioia i loro progetti di missione.

Successivamente siamo venuti a conoscenza dei loro incontri di preghiera e di formazione, che aiutano a capire se si desidera vivere un’esperienza di volontariato nelle loro missioni.

Inizialmente abbiamo partecipato a questi incontri un po’ per curiosità... curiosità che poi si è trasformata in desiderio di partire... e desiderio che, sostenuto da un disegno più grande di noi, è diventato realtà!

E così eccoci arrivati in Etiopia, novembre 2014, ospiti della missione dei frati cappuccini di Konto.

Rendendoci disponibili a fare ciò che ci sarebbe stato chiesto, siamo subito al seguito di alcuni missionari locali e, visitando varie realtà, ci rendiamo conto che l’impatto è molto forte.

Quello che ci richiede una fatica maggiore non è tanto l’adattamento pratico (con annesso qualche problemino di acqua ed elettricità), ma piuttosto il saper accogliere una cultura diversa dalla nostra, sotto vari aspetti ma, soprattutto, per quanto riguarda la considerazione della donna nelle realtà più rurali.

E proprio quando le domande aumentano e sembrano senza risposte, abbiamo la fortuna di incontrare persone con un cuore davvero grande.

Con loro visitiamo le scuole presenti in due missioni: la scuola superiore nella missione di Dubbo, dove attualmente ci sono dei lavori in corso per la costruzione di nuove aule, la scuola di arti e mestieri e la scuola femminile dell’ 'Abba Pascal Center' nella missione di Konto.

Sempre a Konto, visitiamo anche una casa famiglia per bambine abbandonate che frequentano la scuola e il progetto di un nuovo panificio volto a sostenere lo sviluppo lavorativo per le donne.

Ma il tesoro più prezioso che abbiamo trovato è l’incontro con i bambini dell’Etiopia.

I bambini che incontriamo lungo i viaggi da una missione all’altra, che con simpatia ci chiamano "ferenji" (stranieri) e che, quando ci vedono sulla macchina con il missionario, ci raggiungono urlando 'Abba’' e ci chiedono bottigliette di plastica vuote per poter portare l’acqua all’asilo.

I bambini del Dawro Konta, che sono vestiti con quelli che noi chiamiamo ‘straccetti’ e che fanno tanta strada a piedi, anche senza scarpe, per partecipare alla S. Messa della domenica.

Li incontriamo fuori dalla chiesa, dopo la nostra prima S. Messa africana, e con loro è difficile dialogare perché non parlano inglese... ma riempiono quel silenzio con lunghi sguardi curiosi, che un po’ ci studiano, e sorrisi che ci accolgono a braccia aperte.

I bambini della scuola materna di Shanto, che hanno la divisa blu cielo e che arrivano da villaggi dove le famiglie lottano per la sopravvivenza e che, frequentando la scuola materna, hanno la possibilità di avere un pasto giornaliero.

I bambini della scuola materna di Konto, con cui condividiamo la maggior parte del nostro tempo, e che ci chiamano ‘teacher'. Noi siamo infatti di aiuto alle loro insegnanti durante le attività di inglese, matematica e disegno e, ogni volta che arriviamo, ci accolgono con affettuose canzoncine di benvenuto in inglese. Ma la nostra presenza a volte li distrae e, quando passiamo in mezzo a loro, preferiscono provare in tutti i modi a stabilire un contatto, toccandoci con la gamba o con il piede, piuttosto che concentrarsi sull’attività che stanno svolgendo!

Non mancano i momenti di gioco all’aria aperta, in cui mentre tentiamo di radunarli per organizzare un gioco, loro preferiscono toccare i nostri capelli e la nostra pelle, per loro così strani, e non smettere di tenerci per mano.

E rileggendo questi nostri pensieri, siamo pieni di gratitudine... per aver ricevuto in Dono questa esperienza di missione e per aver incontrato persone davvero generose, testimoni di Speranza e di quel Bene che c’è, anche se non sempre fa rumore.

Grazie al centro dei Missionari Cappuccini di Milano che ci ha dato modo di vivere questa bellissima esperienza; grazie ad Enrico e Tiziana dell’associazione “Il Seme della Speranza” che abbiamo conosciuto prima di partire, disponibili per i nostri dubbi e domande, e che ci hanno presentato i progetti missionari da loro seguiti; grazie a fr. Aklilu, Antonio e Lina, Almaz e Tigist (le maestre della nostra classe alla scuola materna), sr. Francisca, Abba Pacifico, Abba Gino, Abba Demissie e tutti gli altri missionari cappuccini, che hanno custodito sia i nostri stupori di fronte alla bellezza incontrata nelle cose più semplici, sia le nostre difficoltà nel comprendere alcuni aspetti culturali, e che con la loro testimonianza ci hanno aiutato a conoscere più da vicino la vita di missione.

Che Dio vi benedica e vi custodisca!

Angela e Marco

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