Il Caritas Baby Hospital opera in emergenza

 

Il Caritas Baby Hospital

opera in emergenza



L’ospedale dei bambini si trova nella città di Betlemme, che è situata all’interno della Cisgiordania, la parte più grande e popolata della Palestina (l’altra parte, separata fisicamente da circa 80 km dalla Cisgiordania, è la Striscia di Gaza). Lo ricordiamo per rassicurarvi: i bombardamenti di queste settimane sono lontani dal Caritas Baby Hospital. Vogliamo e dobbiamo essere molto sinceri con tutte e tutti voi: anche nell’area di Betlemme la situazione di tensione e scontro sta diventando molto critica. Il personale del Caritas Baby Hospital continua a lavorare, portando cure e affetto ai bambini e alle loro famiglie. L’ospedale sta lavorando in emergenza: la grave contingenza richiede di gestire i servizi sanitari e sociali in modo del tutto differente dall’ordinario. Nelle prossime righe, troverete il quadro più completo e dettagliato delle informazioni che sono di vostro interesse per comprendere al meglio la situazione, e quanto il sostegno al Caritas Baby Hospital è ancora decisivo per la salute e la serenità dei bambini.

DIVIETO DI MOVIMENTO: IL PRIMO OSTACOLO PER LA POPOLAZIONE

La vita della popolazione palestinese in Cisgiordania si svolge sotto un complesso sistema amministrativo stabilito unilateralmente dallo stato di Israele. Subito dopo l’orribile attentato di Hamas e del terrorismo islamico contro il popolo di Israele, il governo israeliano ha proclamato lo stato di guerra e imposto sul territorio cisgiordano due misure di controllo che coinvolgono anche Betlemme: il coprifuoco e il divieto a muoversi al di fuori del proprio comune di residenza (vale anche per la residenza nelle frazioni, che per la città di Betlemme sono numerose). Inoltre, sono state imposte anche la chiusura di numerosissime attività commerciali e negozi, come anche delle scuole. Queste fortissime restrizioni alla libertà di movimento rendono molto difficile, se non impossibile in non pochi casi, raggiungere il Caritas Baby Hospital, che è un punto di riferimento per le famiglie di decine e decine di comuni della regione.

LA PAURA DI USCIRE A CAUSA DELLE VIOLENZE

La guerra tra tra Hamas e Israele sta portando a una escalation di violenza anche in Cisgiordania, con i coloni israeliani che hanno intensificato i loro attacchi contro la popolazione palestinese. Dal 7 ottobre 2023 i coloni hanno ucciso oltre 100 palestinesi, quasi sempre nell’ambito di azioni punitive verso la popolazione civile che abita nei villaggi. Anche nelle frazioni di Betlemme le aggressioni si stanno moltiplicando. Tutto questo genera un grande stato di paura e allarme, che induce le persone a non uscire di casa, anche quando si tratta della salute dei propri figli.

DIFFICOLTÀ ECONOMICHE E MATERIALI DELLA POPOLAZIONE

La Cisgiordania si presenta sigillata, inaccessibile dai turisti, che portano la maggior parte dell’indotto di città come Betlemme, dove oltre il 90% del lavoro si svolge in ambito turistico. Inoltre, tutti i trasporti verso e fuori la Cisgiordania sono bloccati, così come i trasporti tra città e città. Questo comporta una crescente difficoltà nel reperire ogni genere di beni, inclusi quelli prodotti localmente. Il peso psicologico di questo immiserimento è grandissimo.

COME OPERA IL CARITAS BABY HOSPITAL IN QUESTO SCENARIO DI GRAVE CRISI

Il personale dell’ospedale, al pari di tutto il resto della popolazione, oltre alla grandissima preoccupazione, vive la difficoltà di non potersi spostare al di fuori del comune di residenza, e questo impedisce a parte di esso di raggiungere il luogo di lavoro. Tuttavia, chi tra personale medico e infermieristico può recarsi a lavoro, è sempre pronto a prestare il proprio servizio a ogni bambino che si presenta alle porte del Caritas Baby Hospital. L’affluenza è molto altalenante, da giorni di forte afflusso, si passa a giornate in cui il servizio si attesta attorno al 20% delle capacità ordinarie dell’ospedale.

Ci sono però bambine e bambini che hanno assoluto bisogno di cure: stiamo parlando dei bambini con malattie croniche e che necessitano di terapie continue e programmate, così come di quelli che presentano quadri clinici gravi e che vanno perciò seguiti con attrezzature e farmaci adeguati.

In questo scenario, il personale ospedaliero ha trovato alcune modalità efficaci e professionali di essere accanto ai bambini, nonostante tutto:

  • è stata attivata 24 ore su 24 una linea telefonica gratuita per consultare direttamente i medici sulla salute dei propri figli o per avere supporto psicologico;
  • i servizi sociali dell’ospedale stanno contattando tutte le famiglie dei piccoli pazienti cronici per garantirgli i farmaci di cui hanno bisogno. La consegna dei farmaci a domicilio, nelle zone fuori Betlemme è possibile grazie alla rete di contatti e collegamenti che il Caritas Baby Hospital ha costruito nel tempo;
  • il personale dell’ospedale esegue nella città di Betlemme, e nelle strettissime vicinanze, visite a domicilio con auto-ambulanze e ambulanze, per raggiungere i bambini che hanno bisogno di un supporto medico specialistico;
  • si è provveduto a potenziare le riserve di medicinali, di presidi medici e di gasolio, in modo che tutti i reparti siano sempre pronti ad accogliere i bambini, sia per visite ambulatoriali semplici, che per casi critici e di terapia intensiva.

I FONDI TRASFERITI ARRIVANO REGOLARMENTE

Vogliamo anche rassicurarvi che la vostra beneficenza arriva al Caritas Baby Hospital senza intoppi. Nonostante tutto, i trasferimenti bancari internazionali funzionano normalmente, così come l’accredito degli stipendi al personale tutto.

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