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E' Natale


E' Natale ogni volta
che sorridi a un fratello
e gli tendi la mano.

E' Natale ogni volta
che rimani in silenzio
per ascoltare l'altro.

E' Natale ogni volta
che non accetti quei principi
che relegano gli oppressi
ai margini della società.

E' Natale ogni volta
che speri con quelli che disperano
nella povertà fisica e spirituale.

E' Natale ogni volta
che riconosci con umiltà
i tuoi limiti e la tua debolezza.

E' Natale ogni volta
che permetti al Signore
di rinascere per donarlo agli altri.

nativity_night



Il Dio neonato: torniamo fanciulli


Gesù, la luce del mondo, è nato di notte. Ce lo dice San Luca ricordando che ad “alcuni pastori che vegliavano di notte facendo la guardia al loro gregge apparve un angelo per annunciare la nascita del Salvatore".

In tutti i quadri raffiguranti la Natività, le scene sono notturne. La fonte luminosa è il Bambino stesso che emana una luce intensa. La Luce che illumina la Madre e la scena circostante.

Notte poetica di mistero e di gioia, notte magica. Vorremmo che fosse così per tutti i bambini del mondo.

Pensiamo ai “nostri” bambini, quelli che ormai conosciamo attraverso le testimonianze di Enrico e Tiziana. Pensiamo ai loro sorrisi: non ci fanno pensare al Bambino Gesù?

Gesù e i bambini si incrociano in molte occasioni nel Vangelo sono importanti per Gesù fino ad indignarsi.

Quando i discepoli li allontanano da Lui... Il verbo indignare è un verbo duro, usato poche volte nel Vangelo ed esprime un sentimento grave.

“Chi è più grande?” Gesù chiama un bambino e lo mette in mezzo, inerme e disarmato, indifeso e senza diritti, il più debole fra gli ultimi ma il più amato.

I bambini sono una cosa sacra eppure non sono solo buoni e teneri. Sono egocentrici, impulsivi e a volte persino spietati ma sanno aprire facilmente la porta del cuore, non hanno maschere.

Vogliamo proporre il bambino come modello per ricordare qualità come la gratuità e la fiducia, la semplicità e la tenerezza.

E per ricordarci che se Dio è come un bambino è importante che il bambino venga protetto, nutrito, amato e custodito.

Siamo genitori di tanti bimbi ai quali abbiamo promesso un futuro. Abbiamo una grande responsabilità nei loro confronti, non dimentichiamolo abbagliati dalle luci fatue del nostro natale consumistico e vuoto.

Facciamo NATALE: maiuscolo, una volta tanto, ognuno di noi sa come fare!!

Buon NATALE a tutti gli uomini di buona volontà.


Buon Natale a tutti gli Amici

Tu che ne dici Signore, se in questo Natale
faccio un bel regalo dentro il mio cuore e ci attacco,
invece dei regali, i nomi di tutti i miei amici?
Gli amici lontani e vicini. Gli antichi e i nuovi.
Quelli che vedo tutti i giorni e quelli che vedo di rado.
Quelli che ricordo sempre
e quelli che, alle volte, restano dimenticati.
Quelli costanti e intermittenti.
Quelli delle ore difficili e quelli delle ore allegre.
Quelli che, senza volerlo, mi hanno fatto soffrire.
Quelli che conosco profondamente
e quelli dei quali conosco solo le apparenze.
Quelli che mi devono poco e quelli ai quali devo molto.
I miei amici semplici ed i miei amici importanti.
I nomi di tutti quelli che sono già passati nella mia vita.
Un albero con radici molto profonde
perchè i loro nomi non escano mai dal mio cuore.
Un albero dai rami molto grandi,
perchè i nuovi nomi venuti dal tutto il mondo
si uniscano ai già esistenti.
Un albero con un'ombra molto gradevole,
la nostra amicizia sia un momento di riposo
durante le lotte della vita.

Auguro a tutti voi un sincero Buon Natale, ai soci, ai volontari, ad Anna e Aldo, Elena, Vittorio e Sara, Anselmo e Stefania, Walter e a tutti coloro che, anche se solo con un sorriso, ci hanno aiutato. A tutti i bambini che sono passati davanti ai nostri banchi vendita e hanno voluto un nostro regalino. A tutti quelli che nonostante la misera pensione, hanno contribuito con un piccolo gesto. A tutti coloro che ci hanno ferito con le parole, a quelli che, forse, ci invidiano. A tutti quelli che credono in noi.

Ivana

Si parte!




Una letterina simpatica

a Gesù bambino

da parte di un personaggio

un pò trascurato del presepe


Caro Gesù Bambino, posso parlare un po’ con te?

Sono il somaro, quello del presepe. Quello che la gente mette vicino alla mangiatoia. Quello che la gente, per delicatezza chiama “asinello”. Che cosa devo dirti?
Ti voglio ringraziare Gesù perché anche quest’anno, come sempre, sono presente in tutti i presepi. Non è affatto scontato che una creatura umile come me non manchi mai in una scena così straordinaria, misteriosa, suggestiva, unica come il presepe.
Ti voglio ringraziare perché questa mia presenza è certamente opera tua, altrimenti chi si sarebbe ricordato di un somaro come me? Lo sai, nemmeno gli evangelisti si sono ricordati di citarmi.

Si, nessuno me lo leva dalla testa. Sei tu che ogni anni fai questo... miracolo. Perché? E’ da tanto tempo che ci penso. Di tempo per pensare, mentre la gente ci passa davanti con gli occhi pieni di meraviglia e il cuore contento, ne ho tanto qui accanto a te. Quest’anno ho capito. Lo so, ci ho messo troppo tempo ma a me, che non ho fatto le scuole alte, per capire le cose ce ne vuole...

Cosa ho capito? Adesso te lo spiego caro Gesù.

Il somaro chi è? E’ chi fa il lavoro di tutti i giorni, senza esigere niente di più che una manciata di fieno e un secchio d’acqua. E’ chi fa i lavori umili, usuali e spesso pesanti, che se nessuno li facesse sarebbe un guaio per tutti, anche per quelli che guardano il somaro dall’alto in basso. E’ chi non compare mai in prima fila e nei posti importanti. E’ chi, quando ha fatto il suo lavoro nessuno gli dice grazie, ma lui continua a tirare la carretta, lasciando agli altri i meriti e la gloria. Gesù non è così? Ecco perché mi vuoi sempre vicino a te in tutti i presepi del mondo.

Perché a te piacciono quelli come me, che non cercano cose clamorose, luccicanti, da prima fila, ma accettano quelle umili, piccole, anche faticose, ma vere, di ogni giorno. A te piacciono quelli che si caricano dei pesi degli altri.

Caro Gesù Bambino, non sarò io certo a spiegarti come stanno le cose, ma lasciamelo dire: se il mondo dovesse andare avanti con quelli che cercano soltanto le cose che luccicano, da prima fila, si sarebbe fermato da un pezzo. Sono quelli come me a mandare avanti il mondo. Non ho ragione? Gesù Bambino, cosa dici?

Parla più forte che ci sento poco.

Adesso ho sentito, l’ho detta grossa. Certo a mandare avanti il mondo sono quelli come Te. Scusami Gesù Bambino, ho parlato da... somaro, però ti ringrazio lo stesso.

Un saluto da chi ti sta vicino nel presepe, da quel somaro che sono io.

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