- Pubblicato: 27 Aprile 2025
L'eredità di
Papa Francesco:
un invito a non
dimenticare nessuno
Ci sono eredità che non si misurano in ricchezze o in potere, ma nel segno che lasciano nei cuori delle persone.
L’eredità di Papa Francesco è proprio questa: un richiamo semplice e potente a non dimenticare chi resta indietro.
In un mondo che corre veloce, che premia chi arriva primo, Papa Francesco ci ha ricordato che la vera misura di una società è come tratta i suoi ultimi, non con grandi discorsi, ma con gesti concreti, con l’attenzione, con il coraggio di fermarsi, di tendere la mano, di riconoscere nell'altro un volto, una storia, una speranza.
"La vera potenza è il servizio" ci ha detto, un servizio fatto non per dovere, ma per scelta. Perché scegliere di servire significa scegliere di essere umani fino in fondo.
Con parole semplici e dirette, ha indicato una via che non è riservata ai credenti o ai praticanti: è una strada universale, fatta di rispetto, di ascolto, di cura per chi è fragile.
"Non amiamo a parole ma con i fatti" ci ha ricordato. Un invito che parla a tutti, credenti e non, perché riguarda la qualità delle nostre relazioni, il modo in cui costruiamo comunità, città e paesi più giusti.
Papa Francesco ci ha insegnato che prendersi cura degli altri non è un gesto eroico, ma il cuore stesso della nostra umanità e che nessuna felicità è piena se costruita sulle spalle di chi viene lasciato indietro.
La sua eredità è una voce che continua a sussurrarci: “Non abbiate paura di amare. Non abbiate paura di sporcarvi le mani. Non abbiate paura di guardarvi attorno e di sentire che il dolore degli altri riguarda anche voi”.
In un tempo che spesso ci vuole distanti e chiusi, Papa Francesco ci ha consegnato una sfida luminosa: scegliere la prossimità, scegliere la cura, scegliere l’altro e forse, scegliendo tutto questo, scegliere anche la parte migliore di noi stessi.
I volontari de Il Seme della Speranza o.d.v.