- Creato: 21 Luglio 2014
Storie di Speranza
E' morto annegato, invocando le braccia materne, anonimo tra le migliaia di anonimi africani, naufragati in quel mare che ha unito, talvolta diviso come fosse un muro eretto a separazione, popoli e culture.
Ma al pensiero che quel ragazzo etiope potesse essere un'amico - conosciuto nelle diverse mie esperienze nella terra da cui proveniva, ieri, alla lettura di questa notizia - nella mia pronunciata fragilità, si e' ficcato un doloroso sentimento di tristezza e di impotenza.
Lo stesso sentimento che aleggia un pò ovunque ed in chiunque abbia a cuore la nostra umanità, viste le notizie terribili che in queste ore arrivano in particolare dal Medio Oriente e dall'Ucraina.
Ieri sera, quasi affranto da quel pensiero tormentoso, ricevo una telefonata da un caro amico, un medico che più volte l'anno, con un'O.N.G., si reca in alcuni dei tanti Sud del Mondo (da diversi anni soprattutto in Etiopia), il quale mi dà notizia, che un giovane etiope che anch'io ho conosciuto nella mia ultima esperienza, con gravi patologie che lo porterebbero a morte certa, se non curate in strutture adeguate, grazie al suo interessamento, a Settembre verrà in Italia a curarsi.
Una piccola storia di speranza, come ce ne sono tante, anche se ad imperare nel nostro occidente, é la cultura del "fà più rumore un'albero che cade, di una foresta che cresce".
Dunque da dove ripartire? Ma proprio da li', dalle piccole cose, dal piccolo o grande impegno personale, dalla nostra testimonianza nel perseguire il bene.
Giuseppe Mantegazza