- Creato: 14 Febbraio 2014
Volli, volli,
fortissimamente volli...
Quando papa Francesco ci invita alla tenerezza e alla misericordia siamo costretti a fermarci un attimo a pensare stupiti, quasi increduli.
Come possiamo noi, uomini del nostro tempo, provare ancora questi sentimenti?
Come ritrovarli nel frastuono della nostra vita?
E’ una bella sfida questa proposta.
Una sfida che ci obbliga ad avere coraggio, volontà e costanza.
Sicuramente riuscire a provare misericordia anche nei confronti di chi fa del male è un eroismo come tenere fede agli impegni a volte richiede una forza di volontà che ci sembra superiore alle nostre forze.
Quante volte abbiamo pensato di mollare la baracca pesante dei nostri doveri e ritirarci a riposare in santa pace lasciando i compiti agli altri: in famiglia, sul lavoro nella vita in generale?
Sappiamo bene come le piccole cose di ogni giorno sono, a volte, montagne che appaiono invalicabili.
Quante volte ci siamo detti “No, questo no, è troppo, non lo sopporto”
Però raccogliere la sfida, portare a termine a tutti i costi i nostri incarichi ci lascia una pace interiore che ci colma di gioia e di soddisfazione, ci fa sentire veri e vivi.
Ancora più appagante sarebbe usare il sentimento della misericordia in modo vicendevole: ti perdono e tu mi perdoni.
Insieme scopriamo i nostri difetti e ci sforziamo di migliorare per il bene nostro e di tutti.
“Volere è potere” dicevano i nostri nonni: non dimentichiamo il loro insegnamento.