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Ascoltare le voci del mondo






Ascoltare le voci del mondo





Si susseguono con un crescendo impressionante le notizie terribili delle persecuzioni dei cristiani.
L’intolleranza verso le religioni è odiosa e uccidere in nome della religione è un peccato che grida vendetta al cospetto di Dio.
Purtroppo la mappa geografica dei genocidi si espande: India, Sudan, Egitto, Pakistan, Nigeria, Kenya.
In questi Paesi si alzano le fiamme dalle Chiese devastate, si moltiplica lo strazio dei fedeli uccisi, in prigione e di chi è obbligato all'esilio .
Le comunità cristiane locali danno fastidio perché con la loro stessa esistenza diffondono una religione, una cultura e un sistema di vita fondati sul valore assoluto della persona umana, quindi sulla libertà, l’eguaglianza di tutti di fronte allo Stato, la donna con gli stessi diritti dell'uomo, la democrazia, la giustizia sociale.
Ecco perché le persecuzioni anti-cristiane dovrebbero interessare molto di più giornali e televisione. Questa violenza infatti non riguarda solo una religione ma un intero sistema di valori, visto che il cristianesimo è alla radice del nostro modo di vita occidentale.
Non possiamo più tacere di fronte a questi avvenimenti: diamo vigore alla voce dei nostri missionari in prima linea e impegnamoci a diffondere le notizie perché non si perdano nel vuoto dell’indifferenza.

                                                                                                                                                                            Gabriella

Marta

Tempo di olimpiadi



Quel maratoneta

scalzo venuto dall'Etiopia




Corri ragazzo, corri. Dietro le tue spalle c’è una storia coloniale da dimenticare e davanti a te, un futuro da costruire.
Corri ragazzo, corri. Al tuo fianco non c’è solo la gente dell’Altipiano, ma tutto un continente in cerca di riscatto.
Corri ragazzo, corri. I sampietrini tagliano i piedi nudi. Ma tu sei abituato a soffrire, a stringere i denti e a tirare avanti.
Corri ragazzo, corri. La medaglia d’oro non ripagherà solo i tuoi sforzi, ma quelli di tutti gli africani appena usciti dalla pagina più buia della loro storia.

E Abebe Bikila corse. Corse forte. Vinse quella maratona a Roma, davanti a un mondo incredulo.
La sua medaglia d’oro fu la prima conquistata da un africano in un’olimpiade.
La sua vittoria fu il simbolo delle riscossa africana, la riscossa di un continente che si stava allontanando dalla presenza europea.

 

L'amore per l'atletica.
Il gesto tecnico perfetto,
l'energia di un lancio.
la leggerezza dei salti....
l'armonia della corsa e il cuore del maratoneta.
Il mondo è pieno di gente che corre.
Ma il fascino del corridore degli altopiani è unico.
L'altopiano africano è lo scenario suggestivo
dove la macchia rossa del Masai
si avvicina lentamente da lontano,
passando dal giallo della savana
alla pista polverosa.
E quando lo scorgi
ammiri stupito le ampie leve
che solo uno scultore come
un Dio che non conosciamo
poteva plasmare.
E pensi a che immenso atleta
potrebbe essere questo guerriero.
Sì, un formidabile maratoneta.
Che mescola la voglia di vittoria
con il suo passato povero,
il desiderio di riscatto
con la sua umile vita.
Un corridore da sogno.

 
Marta

 
Ubuntu

Un antropologo propose un gioco ad un gruppo di bambini africani.

Mise un cesto pieno di frutta accanto ad un albero e disse loro che il primo che vi arrivava, avrebbe vinto i dolci frutti.

Quando disse ”partenza”, i bambini si presero tutti per mano e corsero verso il cesto, poi si sedettero e gustarono la frutta tutti insieme.

Quando l’antropologo chiese loro il perchè avessero corso tutti insieme, quando uno solo avrebbe potuto avere tutto per sè, i bambini risposero:

“ Ubuntu … come può uno di noi essere felice se tutti gli altri sono tristi?"

UBUNTU, nella cultura Xhosa, vuol dire: ”IO SONO PERCHÈ NOI SIAMO”.

 
Marta

 
El Sciustrèe de Uspiàa

Caro Anselmo questo, in realtà, è il titolo di una poesia che Dante Tagliabue (lo ricordi?) ha scritto per tuo papà Mario.

Tu sei talmente conosciuto a Bollate e dintorni che ormai sei una istituzione per la nostra città!

Serietà e rispetto sono virtù che ti sono proprie perchè sono caratteristiche che appartengono agli uomini veri di tutti i tempi.

Anche la tua famiglia è un esempio di praticità e concretezza: il tuo modello non poteva dare altro che questi frutti!

Con te non occorrono tante parole. Basta uno sguardo e sei presente, basta un cenno e ti prodighi in nostro aiuto.

Grazie !

Gli Amici de Il Seme della Speranza o.n.l.u.s.


Prima che riva l’inverna e la bruta stagiun,

bisogna fa provvista
de legna e de carbun
E per spend ben i danèe
se va dal Mario Legnamèe.
Dal sciustrèe de Uspiaàa con premura
se fa la scorta de legna dura…
e tanti sach de segadura
merce che se po’ truvà in sui du pèe
dal sciur Mario Legnamèe
che de Uspiàa l’è el sciustrèe.

da: Nostalgia di Bollate di Dante Tagliabue -22 agosto 1981)

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