- Creato: 25 Settembre 2017
Madre coraggio
Leggendo questo scritto intitolato "Madre coraggio" su un settimanale, sono tornata con il cuore al periodo di volontariato mio e di Enrico nel 2012 presso le Suore Missionarie del Sacro Cuore di Gesù a Dubbo in Etiopia e alla piccola Immut. Questa bimba è stata adottata dagli amici de Il Seme della Speranza e fino ad allora, l'avevamo vista solo in fotografia ma eravamo a conoscenza del suo handicap, un grave deficit mentale e motorio. La vera eroina di questa storia é la sua mamma Aster, che ogni giorno carica Immut sulle spalle già curve dal tanto lavoro nei campi, portandola sempre con se per chilometri. E una vera eroina è la mamma che, in questa meravigliosa lettera, esprime un immenso amore per il suo bambino, nonostante le difficoltà che affronta ogni giorno. Una mamma etiope ed una mamma italiana legate dallo stesso filo di sofferenza e amore.
Tiziana
“Madre coraggio”
"Sono la mamma di un bambino “speciale”. Essere mamma è difficile, la nascita, la crescita, le paure, le malattie, ma essere mamma di un bambino disabile è ancora più difficile. Devi scontrarti con la realtà, sognavi un bambino e te ne ritrovi un altro, un bambino cui non avevi mai pensato e ti chiedi: ma perché proprio a me? Ci sono emozioni, paure, rabbia che sono dentro di te, cerchi di capire, combattere, accettare questa cosa che ti spaventa, vai avanti sapendo di dover andare incontro a tanti dolori, ma anche a tante gioie. Ogni conquista fatta è una gioia, è una felicità che nemmeno sai spiegare. Poi arriva inevitabile l’età scolastica, tutti che lo guardano in modo diverso, commiserazione, disprezzo, a volte falsi sorrisi e tu devi convivere con tutto questo. Vuoi che rispettino tuo figlio, vuoi che non venga trattato da diverso, anche se le stesse maestre ricalcano certi comportamenti, come per farti pesare che lui è così. Quante cose ho mandato giù: rabbia, dolore, solitudine. Ora è cresciuto, va alla scuola elementare, ma ancora è emarginato, non soltanto dai bambini, ma anche dai genitori, e mi chiedo: perché la disabilità o la diversità fa così paura? Da così fastidio un bambino diverso? E’ giusto tenerlo in disparte? Non si fa male soltanto a lui, ma anche a chi gli sta intorno. Vorrei fare un appello a tutte le mamme che leggono questa mia lettera: insegna a tuo figlio a non scherzare, a non deridere il bambino con problemi, il bambino che fa più fatica… ma insegna a tuo figlio ad aiutarlo.
Ma, se anche a te mamma dà fastidio vederlo, beh, ringrazia soltanto che tuo figlio non è così. Una mamma un giorno mi ha detto: ringrazio soltanto che mia figlia è normale, ma non si può mai sapere. E’ una frase che mi ha fatto riflettere! Io credo che invece di giudicare, scherzare e allontanare questi bambini, dovremmo tutti imparare ad accettarli e aiutarli non credi? Soltanto un sorriso vero può aiutare una mamma con mille difficoltà, una mamma che combatte per i diritti di suo figlio. Queste mamme sono da ammirare non da evitare. E’ difficile essere mamma, ed esserlo di un bambino diverso lo è di più! Amo mio figlio e non lo cambierei con nessun altro, anzi, lo devo ringraziare perché in questa breve vita vissuta con sofferenza e coraggio, mi ha insegnato tanto e mi ha fatto crescere come persona. E a voi che leggete dico: non guardatelo con aria di commiserazione, guardatelo semplicemente per quello che è, ammirate la gioia e la spensieratezza che c’è in lui e riflettete sulla strada che ha fatto per essere lì.
Scusate lo sfogo, ma provo questo tutti i giorni ed è tristissimo. Fa veramente male sentirsi soli nel dolore. Grazie per avermi ascoltato".
La mamma di un bambino “speciale”
"So che non è facile,
ma rispondi all’ignoranza con un sorriso,
ne uscirai sempre vincente!"