Italia
Chiusura totale
Per ora è andata. Dopo quasi tre mesi di chiusura totale e parecchi morti noi siamo qui, ancora vivi e vegeti.
Il brutto è che abbiamo conservato tutti i difetti possibili nonostante le promesse di essere migliori, di non dimenticare, di guardare il futuro con nuove prospettive.
Nossignori: uguali se non peggio. Sempre pronti soprattutto a guardare la pagliuzza nell’occhio dell’altro con la vista offuscata da una trave enorme nel nostro.
I danni psicologici provocati da questo isolamento forzato sono purtroppo tanti.
Noi anziani ce ne accorgiamo ogni giorno. Molti con una nuova paura di uscire dal guscio. Altri con problemi fisici acuiti dall’immobilità.
Anche per i bambini e i giovani le video lezioni non hanno certo potuto sostituire la socialità e il contatto con gli amici e gli insegnanti.
Lo smart working per fortuna ha salvato gli stipendi di molte famiglie. Molti nonni si sono ritrovati baby sitter a tempo pieno per permettere ai genitori di lavorare da casa.
Se molte attività lavorative sono riprese, non si hanno notizie certe sull’inizio delle lezioni scolastiche.
In conclusione: mai ci saremmo aspettati di vivere una esperienza del genere. Nel nostro mondo occidentale ci sentivamo al sicuro. Le notizie delle epidemie in Africa ci sfioravano ma con la medicina all’avanguardia, la scienza pronta a trovare soluzioni l’idea di morire così in massa era bandita dalle nostre menti.
La nostra Associazione, lavorando con Etiopia ed Eritrea, riesce ad avere il polso di quello che accade dove la massima povertà non dà scampo: igiene, cibo e comunque tutti i beni primari sono sempre difficili da ottenere.
Quindi, anche se chiusi nelle nostre case, abbiamo continuato a sviluppare le idee.
Dopo le vacanze vi racconteremo nei dettagli i nostri progetti per i quali chiederemo ancora il vostro aiuto.
Un augurio a tutti perché il vento del “cambiamento” in positivo spiri per noi.
Buona e fruttuosa estate.
I volontari de Il Seme della Speranza o.n.l.u.s.