Tiziana e Enrico dalla Missione di Dubbo
In Diretta dall'Etiopia (1)
Sono passati ormai 5 giorni da quando abbiamo rimesso piede sul suolo Etiope, 13 mesi dopo la nostra prima esperienza. Ci stiamo abituando giorno dopo giorno alla quotidianità della missione, ben diversa da quella di casa. I primi giorni eravamo un po’ sfasati, un po’ per il viaggio (davvero pesante), un po’ perché faticavamo a dormire (qui alle 19:00 è buio, alle 21:00 si và a dormire e… alle 4 di notte si è svegli!), ma ora stiamo prendendo “il giro”, è tutto và decisamente meglio.
In questi primi giorni siamo già andati all’orfanotrofio, che quest’anno si prende cura di soli 12 bimbi, quindi c’è molta più calma, non c’è il caos dello scorso anno quando si dovevano tenere a bada ben 36 vivacissimi fanciulli.
Abbiamo incontrato Marta, la ragazzina dodicenne che abbiamo adottato a distanza, che ci ha fatto una grande festa, e ci ha commossi dicendoci che ora noi siamo la sua famiglia (di solito gli adottati hanno famiglia, mentre Marta è stata abbandonata ed è stata accolta nell’orfanotrofio).
Al mattino verso le 8:30 arrivano i bimbi dell’asilo, ed abbiamo assistito all’alzabandiera con tutti questi piccolini che cantano a squarciagola l’inno nazionale, un vero spasso… Durante il nostro primo incontro con questi bimbi, Sister Regina ci ha presentati, e dopo le solite raccomandazioni di tipo educativo, ha detto loro che avrebbero ricevuto in dono delle caramelle che abbiamo portato dall’Italia. Da quel momento, ogni volta che ci vedono, ci salutano sbracciandosi per essere sicuri che li abbiamo visti, e se ci passano accanto, non possiamo non dargli la mano, perché la cercano proprio, ed alcuni di loro, in segno di riconoscenza e rispetto, addirittura la baciano… momenti di emozione grandissimi, che ci riempiono il cuore di gioia.
Abbiamo visitato anche gli asili di Areka e di Hembecho, quest’ultimo piccolo e semplice, con il minimo indispensabile, ma accogliente e funzionale, nonostante si trovi nel bel mezzo della foresta, in una zona davvero povera, dove non c’è nulla. A pensare al luogo in cui eravamo, vedere tutti questi bimbi con i grembiulini belli puliti, azzurri per i maschietti e rosa per le femminucce, è stato davvero bello, una gioia per gli occhi e per il cuore. Anche in questi due asili i bimbi ci hanno fatto una grande festa, ed è stato davvero bello passare un po’ di tempo assieme a loro.
Il periodo delle piogge è tutt’altro che finito, piove praticamente tutti i giorni e la pioggia si alterna al sole, che quando splende è davvero molto caldo. Oggi c’è stato un temporale spaventoso, pioggia battente a vasche (si, proprio a vasche, non a bacinelle come succede da noi…) e una grandinata che ha tritato tutto, verdura, erba e foglie degli alberi, un vero diluvio durato circa 45’. Mentre assistevamo al diluvio, pensavamo alla gente che vive nei tucul, al disagio che situazioni come questa provocano in chi ha poco più di nulla.
Fra due giorni ci sarà la Festa del Meskel, che per gli etiopi è più importante anche del Natale e fervono i preparativi per la festa. Siamo proprio curiosi di assistervi, Sister Maria regina dice che ne vale davvero la pena (è una giornata di festa, tutte le attività si fermano, anche le scuole sono chiuse).
Sister Maria Regina è un vero spasso, stare con lei è davvero piacevole, non perde occasione per una battuta, anche quando si tratta di sdrammatizzare qualche situazione. Vedendo dal di dentro la vita della missione, ci stiamo rendendo conto di quanto tutto sia organizzato alla perfezione, un meccanismo ben oliato che gira a meraviglia e che avremo modo di scoprire ancora meglio nel prosieguo della nostra esperienza quaggiù.
Un saluto a tutti e appuntamento alla prossima puntata della nostra avventura, energia elettrica e collegamento internet permettendo (l’energia elettrica è un tormento, in questi primi giorni è mancata spessissimo, creando grande disagio nonostante la presenza di un provvidenziale generatore).
Tiziana e Enrico