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Domenica 12 Ottobre
Evento Emergenza Ebola
Emergenza Ebola
“L’ebola è un nemico infido perché invisibile, un combattente di spietata efficienza, un terrorista che attacca secondo la classica dottrina della guerriglia: minare l’equilibrio psicologico prima ancora dell’incolumità fisica. Ma qui è molto peggio che essere in guerra, dove i confini fra il bene e il male sono distinti o almeno distinguibili, dove ci sono uniformi e bandiere: qui tutti hanno paura di tutti. Ogni tuo simile, sotto gli abiti civili, potrebbe nascondere l’uniforme nemica. Come si fa a vivere nel terrore di una stretta di mano? Ebola ha un messaggio per te: sei artefice del tuo destino. La scelta è fra uscire e affrontarlo, mettendoci la giusta dose di fatalismo per non impazzire, o chiuderti in casa a tempo indeterminato, prigioniero delle tue nevrosi”.
Così scrive un giornalista da un fronte della guerra ad ebola.
Per saperne di più in collaborazione con il Comitato Ebola di Arese e con Emergency, il 12 ottobre abbiamo partecipato ad un evento dedicato a questa emergenza presso la Biblioteca di Chiesa Rossa a Milano.
Il nostro stand offriva manufatti e oggetti. Il ricavato servirà a contribuire per l’acquisto di tutto ciò che necessita all’ospedale di Emergency a Lakka, una ventina di minuti da Freetown.
Il paese in oggetto è la Sierra Leone, un paese “morto di ebola”.
Qui vige ormai il coprifuoco e l’ospedale di Emergency lavora senza sosta.
L’epidemia si sta diffondendo rapidamente.
Cecilia Strada, figlia di Gino il fondatore di Emergency, è una persona carismatica: si potrebbero passare ore ad ascoltarla.
Ha riportato le notizie di prima mano sulla situazione.
Questa terribile epidemia che non ha precedenti nella storia, al di la’ di tutte le strumentalizzazioni e le speculazioni, è tanto più spaventosa in quanto a tutt’oggi non esistono vaccini e cure certe.
Non si può far altro che cercare con tutti i mezzi possibili di isolare gli ammalati.
Ma purtroppo si è ormai giunti a un livello altissimo di pericolosità perché l’epidemia ha raggiunto anche le città.
Gli ammalati nella capitale si contagiano a velocità esponenziale, senza soluzioni di sorta.
E’ un paradosso terribile pensare che quanto più il paziente resta in vita tanto più rappresenta un pericolo.
“Sono qui dal 2011 e ho seguito l’aggravarsi della situazione giorno dopo giorno. Quando il 4 agosto il presidente ha dichiarato l’emergenza sanitaria è crollato tutto, anche i medici e gli infermieri sono scappati dagli ospedali” racconta un medico di Emergency dell’ospedale aperto da Gino Strada a Lakka.
D’altra parte un’altissima percentuale delle persone contagiate sono medici o infermieri.
Sono necessari personale sanitario, altri reparti di isolamento e altri posti letto per la cura dei pazienti infetti.
Il Ministro della Cultura della Sierra Leone ha rivolto un appello al Comitato Emergenza Ebola: “Ora si tratta proprio di combattere per la sopravvivenza della nostra nazione. Chiunque ci può dare una mano, questo è proprio il momento”.
Concludiamo con le parole di Cecilia Strada: “Non c’è cura per ebola ma l’Europa ha il modo di fermare il contagio. Ebola va fermata in Africa. Tocca a noi intervenire con ogni aiuto possibile”.