Italia
Un'unica grande famiglia
Tra le sensazioni che ci hanno accompagnato in questi mesi di prova vi è stata la percezione della nostra impotenza: un male subdolo e sconosciuto ha condizionato la vita dell’intera umanità e ha visto scienziati e politici spesso privi di bussola.
Una cosa però dovremo ricordare di questo periodo: chi si è assunto il compito di curare, di farsi carico di chi, colpito dal virus, non solo ha sperimentato una pesante sofferenza, e in molti casi la morte, ma anche la solitudine e l’impossibilità di contatto con le persone a lui care.
Penso ai tanti operatori sanitari, ai tanti volontari… e accanto a loro tanti gesti di solidarietà, non ultimi i contributi finanziari che molti hanno offerto per affrontare l’emergenza sanitaria e i numerosi disagi economici che il blocco ha arrecato a tante famiglie.
Nello stesso tempo la nostra finestra è aperta al mondo intero e ci giungono di continuo le richieste dai paesi dove operano i nostri Missionari. Paesi che non hanno sistemi sanitari adeguati, oltre che essere gravati da problematiche economiche e sociali.
E’ il momento della solidarietà: con chi accanto a noi sta vivendo la difficoltà di sostenere la propria famiglia e con chi, pur lontano da noi, sappiamo fa parte di un’unica famiglia, quindi anche lui nostro fratello o sorella che ci tende la mano.
Forse rischiamo anche noi di avere solo pochi pani e pochi pesci, ma sappiamo che Colui che è il pane della Vita, è in grado, con la sua benedizione, di sfamare con quel poco anche le folle.
(don Flavio Della Vecchia)