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"Shalom!"
L'augurio di pace
Una notte di Natale, Ghandi passeggiava con alcuni suoi discepoli vicino ad una chiesa cattolica, quando sentì cantare il “Gloria”.
Si rattristò e con amarezza disse:
“Non c’è gloria in cielo se non c’è pace sulla terra. Finchè ci sarà un solo uomo che muore di fame e tu non diventi pane per lui, finchè ci sarà anche solo una persona in carcere e tu non vai a spezzare le sue catene, finchè ci sarà anche un solo essere umano che soffre di solitudine e tu non vai a trovarlo. Cristo non è ancora nato per te”.
La venuta del Salvatore si manifesta in noi attraverso il dono della pace: pace del cuore che diventa anelito ad una pace universale.
Siamo in pace con noi stessi quando abbiamo un motivo per cui sperare ed essere contenti, quando ci alziamo al mattino entusiasti perché si apre davanti a noi un’altra giornata per amare ed essere amati. Siamo in pace con gli altri quando le nostre relazioni sono buone, quando non temiano l’altrui giudizio, ma vediamo il confronto come momento stimolante e proviamo gioia nello spendere il nostro tempo con persone significative. Siamo in pace con Dio quando, nonostante i suoi silenzi, lo sentiamo come una presenza che dà un senso al nostro vivere e ci sprona a cercare ragioni per rendere questa esistenza un dono per tutti.
La pace è un dono che sgorga da una sorgente divina e rende “figli di Dio” quanti s’impegnano a costruirla:
“Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio” (Mt. 5,9)
( don Valentino Salvoldi)