Etiopia (segue)
Sarà Natale se...
Abbiamo perso l’orientamento. Bombardati dalla pubblicità che ci ricorda come si deve acquistare questo o quello per “fare Natale”. I Centri Commerciali aperti h24 ammiccano con le loro luci sfavillanti e ci invitano a spendere soldi in cose che poi dimenticheremo in qualche cassetto o, peggio, ricicleremo. Eppure per noi Cristiani il significato del Natale dovrebbe essere chiaro.
Scriveva Testori: “ll Natale è la nascita assoluta che riflette, illumina, redime e benedice tutte le nascite”.
Perché il Natale è un invito ad amare la vita: di tutti, di chi ci sta intorno e dei lontani, consapevoli che Gesù con la sua nascita ha abbandonato la gloria per associarsi al nostro groviglio di contraddizioni, alla avventura delle nostre vite.
Mi è capitato di leggere questa preghiera che mi ha fatto riflettere sulla nostra pochezza: "Dio ha abbandonato la sua gloria ed è venuto a me. Ha vissuto con gli esseri insignificanti come me. Per me e in vece mia si è rassegnato a prendere su di se vergogna e umiliazioni. Chi sono io?”
Parole di un teologo, un uomo di Chiesa... ed invece è un brano della canzone “Chi sono io?” di Elvis Presley, uomo che ha vissuto una vita piena trasgressioni, proteste e spiritualità, ribellione e fede.
Certamente c’è ancora tempo per mettere ai piedi di quel Bambino le nostre fragilità. Solo così riusciremo a cambiare davvero come Lui ha cambiato il mondo.
Buon Natale: tanta serenità e luce per tutti noi!