- Creato: 04 Ottobre 2013
Il più grande spettacolo
dopo il big bang... siamo noi
Amo l’Italia. Ritornando dai viaggi all’estero penso sempre con sollievo alla gioia di vivere nel Paese più bello del mondo.
Ma devo dire che la perenne adolescenza nella quale ci stiamo dibattendo è ormai tracimata ed è diventata insopportabile.
Un popolo guidato purtroppo da caciaroni inconcludenti.
Un popolo che non riesce ad uscire dal pantano in cui si è ficcato volontariamente.
Frutto del carattere lassista e “alla spera in Dio” che ci hanno tramandato i dediti alla “dolce vita”.
Ebbene non è così!
Rivendico lo spirito di sacrificio, l’operosità, il genio e l’ingegno, la bellezza, la capacità di risorgere dalle sfortune e dalle disgrazie.
Rivendico l’orgoglio con il quale sappiamo raddrizzare la schiena dopo le catastrofi naturali o prodotte dall’uomo.
Rivendico l’accoglienza. Si l’accoglienza che con pochi mezzi, a volte senza altro aiuto che la buona volontà, sappiamo ancora dare a tutta quell’umanità disperata che si affaccia al nostro Paese.
Mi indigno per l’inettitudine di chi dovrebbe decidere e non decide.
Di chi falsa le notizie sulla stampa e alla Tv, di chi cerca sempre di sminuire i valori, di chi potrebbe aiutare e non lo fa lasciando ai più poveri l’iniziativa e il peso di aiutare altri più poveri.
Mi indigno di fronte all’indifferenza, al pressapochismo, al lasciare sempre agli altri ogni iniziativa.
Credo nella bontà, nell’intelligenza, nella generosità di un popolo ha la volontà di risorgere, che è capace di rimboccarsi le maniche, di chi non si arrende, di chi non affida ad una depressione cronica la non voglia di fare.
Credo che dobbiamo tutti insieme recuperare la Fede, quella con la F maiuscola, senza pietismi nè sdolcinature.
Perché siamo uomini e come tali dobbiamo comportarci e abbiamo responsabilità di fronte ai nostri simili.
Anche e soprattutto noi Italiani, avamposto della disperazione di tanti fratelli, ai quali si negano tutti i diritti, compreso quello alla vita.
Tocca a noi tutti: non c’è un unico responsabile, non c’è qualcuno a cui delegare, non c’è nessuno che può fare al posto nostro.
Tocca a noi.