logo sito internet.jpg

BLOG

Il pollaio della missione di Dubbo (Etiopia)





Un uovo può essere importante?




Non è una domanda assurda, ma una semplice riflessione.

Suor Maria Regina, venuta nel maggio scorso, ci ha descritto come riesce a gestire e a "far rigare diritto", tutto l'insieme della missione.

Non è una cosa facile, considerando le sempre presenti difficoltà, specialmente per reperire gli aiuti necessari a sfamare, scolarizzare, curare e vestire quasi un migliaio di bambini... sono veramente tanti, le famiglie sono poverissime e le necessità sempre in aumento.

La Sister ci ha raccontato di aver ricevuto dai suoi amici sostenitori spagnoli "el gallinero", cioè un pollaio con centocinquanta galline ovaiole, un dono un po' insolito ma molto utile.

"Finalmente riesco a far mangiare un uovo alla settimana ai bambini, a partire dai più piccoli", questa sua frase mi ha colpito e mi ha fatto pensare molto...

Ogni volta che apro il frigorifero o vedo una confezione di uova al supermercato, mi par di vedere scivolare dalle mani generose della Sister, alle manine aperte di un bambino, un uovo sodo...

Quanto è importante aiutare questi piccoli!

Non serve tanto, ma se ognuno di noi si impegnasse a dare anche poco, sarebbe veramente di importanza vitale.

Diamoci l'impegno di offrire costantemente anche solo il corrispondente di un cartoncino di uova, pensando a quelle creature che riceveranno sorridendo il nostro dono e il nostro affetto.

                                                                                                                                                                                       Paola

blog_tempo_di_vacanze


Tempo di vacanze...




Molti bambini e ragazzi aspettano con ansia la fine della scuola per dedicarsi al meritato riposo, ma non è così per i nostri giovani volontari.

Susanna ha preparato nei giorni scorsi le valigie piene di maglioncini, sandali, scarpe, pappine e creme per bambini, destinazione: le missioni di sister Maria Regina e frate Aklilu a Dubbo in Etiopia.

Sara e Simone durante qualche giorno di vacanza dagli zii hanno raccolto la profumata lavanda che verrà venduta a settembre nei colorati sacchettini che andremo a realizzare.

La nostra piccola Sara dice: “sono contenta che grazie al mio lavoro ci saranno dei fratellini etiopi ed eritrei che avranno un piatto di riso e fagioli da mangiare”.

Ed eccoci giunti alla veterana del confezionamento, la nostra Simona, che da anni, anche durante il periodo scolastico, ritaglia momenti per realizzare graziose confezioni della linea “profumi della solidarietà” e che aspetta con ansia l’arrivo delle vacanze, per passare intere giornate a creare.

Quest’anno è stata affiancata in qualche giornata anche dalle nostre due piccole mascotte.

Sara ormai è una donnina e anche lei, sta dando prova di buona manualità.

Simone, il nostro piccolino, fa un po’ opera di disturbo, ma siamo certi che anche lui l’anno venturo, sarà totalmente attivo.

Bravi ragazzi, continuate così, perché siete il futuro della nostra associazione!

blog_nessuno_escluso

Nessuno è escluso




Questa frase ricorrente nei discorsi di papa Francesco, era ricamata su uno scialle che copriva le spalle di una signora a Rio de Janeiro nello stadio della favela di Varginha.

Per non dimenticare il significato profondo di tutte le parole del nostro Papa cerco di appuntarmele ma è difficile perché ogni frase, ogni parola ha una collocazione precisa, un insegnamento particolare che si rivolge a tutti, indistintamente. Ai giovani della GMG ma anche a noi che abbiamo la grande fortuna di seguirlo attraverso la TV.

Ricapitolo la prima giornata

Accoglienza. Uscendo dalla casa della famiglia nella favela di Varginha, papa Francesco ha sottolineato come la vera ricchezza è quella che si porta nel cuore. Perché condividere le cose semplici della vita è una conseguenza della generosità del cuore. Il cibo, le parole di amicizia, la gioia di stare assieme... ”si può sempre aggiungere acqua nei fagioli” ha sorriso rivolto alla folla. Solo condividendo si diventa ricchi veramente.

Solidarietà. E’ una parola scomoda. Dobbiamo lavorare per un mondo più giusto e solidale. Ognuno può offrire il suo contributo per mettere fine alle ingiustizie sociali. E’ necessario e appagante vedere nell’altro non un concorrente o un numero, ma un fratello perché non esistono “scarti”.

Fame. Fame di felicità e dignità che solo Dio può dare. I giovani hanno una sensibilità particolare di fronte alle ingiustizie. Non scoraggiamoci mai nel portare il bene per non abituarci al male.

Tutti coloro che non hanno seguito gli avvenimenti, potranno sicuramente ritrovare le parole di papa Francesco sui giornali o in internet... Questi riportati sono solo riferimenti che ci possono far pensare.

A tal proposito ricordo le parole dell’arcivescovo Romero, assassinato a causa del suo impegno sociale :

forse, al termine della nostra vita, Dio ci chiederà se siamo stati credenti o credibili

Papa Francesco ha lo straordinario dono di ricondurci alla credibilità.

blog_donne_d_africa_partorite_un_mondo_nuovo

Donne d'Africa partorite

un mondo nuovo




Raccontare l'Africa e in maniera particolare le sue donne, significa raccontare fatiche e speranze di un continente a forma di cuore, la culla dell'umanità, portato sulle spalle delle sue donne.

Certo, la questione femminile dell'Africa ha infinite sfaccettature e complessità, c'è di tutto: donne coraggio che si battono per la legalità e donne che costringono alla prostituzione ragazze giovanissime, ci sono donne capaci di incitare gli uomini alla guerra e donne di pace.

Ma c'è anche altro. Le ombre che offendono e sfruttano il corpo femminile in Occidente, intaccano anche il corpo femminile africano. I vizi del consumismo che minano il tessuto sociale nei paesi ricchi hanno raggiunto anche le radici delle culture africane. Anche in Africa aspetti antichi e culturali sono stati spazzati via da mode egocentriche.

Insomma, c'è del buono e del cattivo anche in questo continente, come dappertutto.

Da qui un richiamo. Dobbiamo imparare a considerare l'Africa non un mondo a parte, ma parte del mondo. Considerare le donne d'Africa, non "oggetti" interessanti di studio, ma soggetti importanti di dialogo.

I problemi e le vicissitudini delle donne africane, sono i problemi e le vicissitudini delle donne di tutto il mondo. Ma quello che dà risalto al ruolo della donna africana è la situazione in cui si trova a vivere e a operare, ancora oggi, dopo decenni di sfruttamento, di colonizzazione, di dittature. È ancora lei che paga le brutture delle lotte e delle guerriglie interne, diventando bottino di guerra; è lei che, stando in piedi anche quando non ne può più, impedisce il collasso del continente e ne assicura la sopravvivenza.

Ci sono in tutta l'Africa donne capaci di farsi promotrici del cambiamento sociale dei loro Paesi, per un futuro migliore per tutti. Possiamo dire senza paura di sbagliare che in molti Paesi d'Africa sono loro il motore del cambiamento della società. Quante volte, sentendo parlare dell'Africa, spesso e volentieri si sottolinea "quello che non ha". Da qui l'incapacità di saper "leggere" la sua storia, in particolare la storia dell'Africa scritta dall'Africa.

Che fatica nominare donne africane che oggi lavorano, sudano, soffrono, lottano per raccontarci il vero volto dell'Africa.

SONO MOLTISSIME le donne che, al fianco dei missionari e delle missionarie si stanno battendo per dare un'opportunità di vita alle speranze, ai sogni, alle fatiche delle loro famiglie e comunità di appartenenza.

Come associazione siamo felici di poter contribuire alla “battaglia” di alcune di loro sostenendo a Konto in Ethiopia la "Konto Women Association", cooperativa di lavoro composta da 50 donne che hanno seguito dei corsi di formazione per introdurre le partecipanti alla gestione del microcredito e dei contributi, tenuti da esperti del settore. 

La donna africana sperimenta una triplice servitù, attraverso il matrimonio coatto, attraverso la dote e la poligamia che aumenta il tempo libero degli uomini e al tempo stesso il loro prestigio sociale e infine, proprio attraverso l’ineguale divisione del lavoro”. (René Dumont)

"Il nome di mia madre è affanno.
D'inverno mia madre si affanna a cercare la legna
d'estate mia madre si affanna per l'acqua
tutto l'anno si affanna per il riso.
Il nome di mia madre è affanno".

Poesia di una dodicenne africana

Chi c'è online

Abbiamo 92 visitatori e nessun utente online

Mappa Visitatori

Calendario Attività

Maggio 2024
Lun Mar Mer Gio Ven Sab Dom
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
21
22
23
24
25
26
27
28
29
30
31

Newsletter

Privacy e Termini di Utilizzo

Archivio Newsletter

Collaborano con noi

Piede_9.jpg

Questo sito utilizza cookie per rendere migliore la navigazione e offrire servizi in linea con le tue preferenze. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque suo elemento acconsenti all’uso dei cookie. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie vai alla sezione "PRIVACY e COOKIE POLICY". "PRIVACY e COOKIE POLICY"