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Un erore sconosciuto

 


Un eroe sconosciuto

 

 

I giornali dell’India hanno riportato la notizia che un ragazzo delle elementari, per due anni, ogni mattina, andava ad attingere acqua al pozzo, dieci chilometri distante dal villaggio, per una donna isolata dalla società.
Hai mai tu sperimentato la gioia del bene fatto senza aspettarti un contraccambio?
Troppi si chiudono, si isolano, diventano apatici e indifferenti verso gli altri.
Apriamo il nostro cuore, il nostro guscio per essere perla, facciamoci socievoli.
Coltiviamo il coraggio di aiutare gli altri, solo per la gioia di porgere il nostro aiuto ai bisognosi.
A volte bisogna essere eroici.
Ognuno può essere eroe della propria vita. Non occorre compiere gesti grandi e nobili: basta fare con amore e buonumore le piccole, umili cose della giornata.

                                                                       Da “Un momento per favore” di J. Maurus

Sarà Natale se...

 


Sarà Natale se...

 

 


Abbiamo perso l’orientamento. Bombardati dalla pubblicità che ci ricorda come si deve acquistare questo o quello per “fare Natale”. I Centri Commerciali aperti h24 ammiccano con le loro luci sfavillanti e ci invitano a spendere soldi in cose che poi dimenticheremo in qualche cassetto o, peggio, ricicleremo. Eppure per noi Cristiani il significato del Natale dovrebbe essere chiaro.
Scriveva Testori: “ll Natale è la nascita assoluta che riflette, illumina, redime e benedice tutte le nascite”.
Perché il Natale è un invito ad amare la vita: di tutti, di chi ci sta intorno e dei lontani, consapevoli che Gesù con la sua nascita ha abbandonato la gloria per associarsi al nostro groviglio di contraddizioni, alla avventura delle nostre vite.
Mi è capitato di leggere questa preghiera che mi ha fatto riflettere sulla nostra pochezza: "
Dio ha abbandonato la sua gloria ed è venuto a me. Ha vissuto con gli esseri insignificanti come me. Per me e in vece mia si è rassegnato a prendere su di se vergogna e umiliazioni. Chi sono io?”
Parole di un teologo, un uomo di Chiesa... ed invece è un brano della canzone “Chi sono io?” di Elvis Presley, uomo che ha vissuto una vita piena trasgressioni, proteste e spiritualità, ribellione e fede.
Certamente c’è ancora tempo per mettere ai piedi di quel Bambino le nostre fragilità. Solo così riusciremo a cambiare davvero come Lui ha cambiato il mondo.
Buon Natale: tanta serenità e luce per tutti noi!

La Pace è la casa comune

 

La Pace è la casa comune,

la porta d'entrata è una sola



La pace si fa in due, ma hanno premiato solo lui. Abiy Ahmed, prima il cognome e poi il nome come da tradizione etiope. In un Paese osannato per i suoi atleti fondisti, il Nobel più ambito è andato a un “premier sprinter” che nel giro di due mesi ha sgretolato un muro da record che resisteva da due decenni.
Classe 1976, ex militare (arruolato a 13 anni), laureato in studi sulla pace, tre figlie, è premier dal 2018 succeduto all’autoritario Desalegn.
Il 9 luglio 2018 ha firmato, dopo 20 anni di guerra, l’accordo di pace con l’Eritrea. Ha tolto i partiti d’opposizione dalla lista dei “terroristi” e sospeso la censura. Ha sventato un golpe militare.
Il Nobel ad Abiy Ahmed Ali si deve “ai suoi sforzi per la pace e la cooperazione internazionale e in particolare per la sua iniziativa nel risolvere il conflitto con l’Eritrea, alla mediazione fra Kenya e Sudan, decisiva, e alle sue riforme.
Riportiamo alcuni brani dal discorso di insediamento del premier al Parlamento etiope nel 2018.
Come ha detto uno dei padri della nostra nazione, mentre siamo in vita siamo esseri umani; quando moriamo torniamo alla terra e dunque diventiamo parte della nazione. Ecco, voi troverete i preziosi resti di tanti uomini e tante donne sparsi in ogni angolo di questa terra. Mentre siamo vivi siamo etiopi. Quando moriamo, diventiamo Etiopia, la nostra casa comune.
...E’ nella battaglia delle idee che si forgiano le soluzioni di problemi. La forza è nella cooperazione. Insieme diventiamo più forti. Non c’è problema che non si possa risolvere restando uniti...
...L’unità non esclude il pluralismo ma deve abbracciare le nostre diversità. Noi etiopi abbiamo bisogno della democrazia, e ce la meritiamo. La democrazia non vale solo per altri Paesi.
...Ma la democrazia non è concepibile senza libertà. E la libertà non è un regalo concesso da un governo al popolo. E’ un dono che vale per tutti in virtù della nostra dignità di esseri umani.
Con  il governo dell'Eritrea, dal profondo del cuore vogliamo porre fine al disaccordo che ha regnato per anni. Non eluderemo le nostre responsabilità. Esprimendo la volontà di superare le differenze attraverso il dialogo, lanciamo un appello al governo eritreo affinché faccia lo stesso. Non lo dobbiamo soltanto ai nostri interessi comuni, ma alle relazioni di sangue e di amicizia che legano i nostri popoli".
C'è da sperare che il presidente dell'Eritrea Isaias Afwerki non se la prenda per il Nobel assegnato solo al premier etiope, convinto com'è di essere vittima di una congiura internazionale che denuncia da sempre, proponendosi come un uomo di stato dedito al benessere del suo popolo, ma incompreso da tutti.
Avrete potuto leggere anche sul nostro sito le notizie giunte dall'Eritrea.
Vedremo se spronato dall'esempio dell'Etiopia riuscirà a recuperare un briciolo di umanità nei confronti del suo popolo.

                                          (liberamente tratto dal Corriere della Sera del 12 ottobre 2019)

 

L'amore della famiglia

 


L'amore della famiglia

 

 


Ho assistito ad una bella scena, oggi. In treno, durante le interminabili ore di viaggio tra casa e lavoro, una famiglia ha attirato la mia attenzione. Una giovane mamma e papà di, credo, venticinque o ventisei anni, e il loro bambino, che forse avrà avuto dieci mesi, su per giù come la mia nipotina. Il bambino aveva due occhioni neri furbi e vivaci, manine e guance grassottelle, lunghe ciglia, un sorriso sdentato destinato a conquistare tutti i cuori. Mamma e papà intrattenevano il pupo, gli parlavano, gli davano la pappa da mangiare, aiutandosi a vicenda. Quando qualcuno degli altri viaggiatori guardava il bambino sorridendo, il papà cercava di intercettarne lo sguardo per ricambiare il sorriso e mostrarsi a testa alta. Quasi a dire "sì, è il mio bambino, ed è bellissimo!". Ho visto tanta fierezza, amore e orgoglio in quel sorriso. La mamma, poi, ha iniziato a cantare una ninna nanna, perché il bimbo, come tutti i bambini della sua età, faceva un po' di capricci. La sua voce era incantevole, le note allegre. Mi ha ricordato il caldo, l'allegria, il ballo di una terra lontana. L'Africa. Questa famiglia era africana. Il loro bambino uno di quelli che alcuni di voi chiamate "negro di merda". Ho pensato allo sguardo fiero di quel papà e a cosa deve provare nel sapere che spesso questa società sarà ostile per il cucciolo che adesso, lui e la mamma, possono proteggere in un solo abbraccio, ma che domani dovrà affrontare da solo. Che spesso sarà cattiva, ingiusta. Però oggi sono felice, perché quella famiglia aveva amore, affetto, gioia e allegria e me ne ha regalato una piccola parte.

Dunque, grazie.

                                                                                     (liberamente tratto dal web)

 

Il razzismo

 

Ottobre 2010

Mese  Missionario

Straordinario


Papa Francesco ha indetto un “Mese Missionario Straordinario” nell’ottobre 2019 per risvegliare maggiormente la consapevolezza missionaria e riprendere un nuovo slancio.
Il Papa chiede a tutti i fedeli di avere veramente a cuore l’annuncio del Vangelo e la conversione delle comunità missionarie.
Ricordiamo sempre che i Missionari che partono sono la punta dell’iceberg ma dietro c’è una comunità che li manda. C’è anche un coinvolgimento dei nuovi mezzi di comunicazione per attingere notizie aggiornate.
Se la conversione personale è molto importante in questo cambiamento epocale cosa possiamo fare per raggiungere tutti i nostri fratelli? Ricordiamo semplicemente che  tutti noi in quanto battezzati siamo testimoni di Cristo con le nostre opere e la nostra presenza. Se riuscissimo a risvegliare il senso della fede sarebbe  già una cosa enorme.
Ricordiamo tutti i nostri Missionari ma in particolare frate Aklilu con Lina e Antonio Striuli per l’Etiopia e padre Thomas Osman in Eritrea. Padre Thomas sta vivendo una tragedia epocale con la confisca di tutte le strutture mediche e scolastiche cristiane tanto faticosamente costruite e implementate con entusiasmo. Trepidiamo per la sua vita e assistiamo impotenti a tanto sfacelo.
Non stiamo ad elencare tutto quello che è stato costruito in questi anni. Gratificati nel sentire come l’ospedale di Mogolo è considerato un fiore all’occhiello da quelle comunità tanto bisognose di assistenza. Speriamo in un ravvedimento delle autorità che consenta almeno l’utilizzo dell’ospedale.
Continuiamo invece il sostegno per la scolarizzazione in Etiopia. A breve illustreremo nuovi progetti che daranno nuovo impulso migliorando le condizioni di vita e scolastiche. Con la super visione del nostro Antonio  abbiamo sempre saldo il polso della situazione! Il nostro Sito è sempre puntualmente aggiornato a riguardo.
Buon Mese Missionario a tutti.

I volontari de Il Seme della Speranza o.n.l.u.s.

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