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Sulla croce





C’erano i gelsomini sul tuo corpo.

Salendo sul Calvario i fiori si erano aggrappati ai tuoi piedi.

Eri una sagoma bianca.

E allora venne un vento,

perché tutto il profumo della tua carne

fosse per sempre nei secoli anche un profumo di fiori.

Tua madre fu la tua prima resurrezione

quando ti prese tra le braccia sotto la croce e ti baciò dolcemente.

Nessuno vide che tu apristi gli occhi per guardarla.

Da “ La lunga agonia della beatitudine” di Arnoldo Mosca Mondadori

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Tu sei Pietro

 


Non tutti avranno avuto la fortuna di aver assistito in diretta all’omelia di papa Francesco in occasione del suo insediamento pontificale.

E’ sempre con stupore che in questi pochi giorni dopo la sua elezione, lo ascoltiamo nelle varie circostanze. Uno stupore che ci viene dalla naturalezza con cui insegna a rivedere la nostra fede alla luce delle cose semplici.

Semplice e sapiente lo è stato ancora una volta invitandoci a non avere timore della bontà e della tenerezza. La sua omelia che ci ha ricordato le parole di Giovanni Paolo II: “Non abbiate paura, spalancate le porte a Cristo”, ha puntato il dito nella piaga della nostra superbia e indifferenza invitandoci ad avere tenerezza ed accoglienza nei confronti dei più piccoli, di coloro che hanno fame e sete, che sono carcerati, malati, stranieri.

Ha sottolineato come Gesù quando chiamò Pietro ad essere capo della sua Chiesa gli ordinò di “pascere i suoi agnelli” perché il vero potere sta nel servizio umile.

Papa Francesco ha poi ricordato la speranza di Abramo “speranza contro ogni speranza”. Abbiamo bisogno prima di tutto noi stessi di avere e di dare speranza… aprire uno squarcio di luce in mezzo al grigiore perché la nostra speranza è fondata sulla roccia di Dio.

E’ nostro dovere di cristiani custodire con amore e tenerezza ciò che Dio ha donato a tutti gli uomini di buona volontà: la terra intera ci è stata data in regalo dal Padre perché noi potessimo farla fiorire e trarre da essa tutti i benefici di cui abbiamo bisogno.

A noi ora riflettere su cosa abbiamo fatto di questa eredità.

Ma, sempre parole di papa Francesco, Dio usa misericordia nei confronti di chi chiede perdono. Una misericordia che non è simile a quella umana. Una misercordia che è paziente perché è al di sopra di tutto.

Papa Francesco ci invita sempre a pregare per lui. Pregheremo senz’altro per questo Santo Padre che lo Spirito Santo ci ha inviato in questo momento buio.

Siamo certi che il Papa pregherà per tutti noi. Sta però a noi accogliere le sue parole e calarle nella nostra vita quotidiana.

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Visitors





Niente paura: non voglio parlare della ben nota serie televisiva i cui protagonisti/lucertoloni si mangiavano leccornie come topi ed altre cosette gustose!

Parliamo del nostro Sito e precisamente della “Mappa dei Visitatori” implementata da Enrico.

Quelle lucine accese sulla cartina del mondo: dalla Cina alla Russia, dall’Australia agli Stati Uniti al Sud America… l’Europa è tutta illuminata a festa e in Africa, si sa, abbiamo i nostri amici sempre presenti!

Se alcuni Paesi sono scontati, altri ci colgono di sorpresa: ci piacerebbe avere qualche notizia su questi ospiti. Bastano due righe al nostro indirizzo per spiegarci chi sono e come sono venuti a conoscenza della nostra Associazione. Sarebbe un regalo veramente gradito avere la possibilità di un contatto con i nostri supporters nel mondo.

Aspettando le vostre risposte vi assicuriamo che continueremo a mettercela tutta per fare del nostro Sito un luogo sempre più accogliente e piacevole incoraggiati dal vostro interesse!

A presto, allora.

La prima croce missionaria nella missione di Gassa Chare (Etiopia)
Riflessioni



Quaresima






Essere se stessi realmente e consapevolmente è l’obiettivo di ogni uomo.

A volte però riteniamo, a torto, che essere se stessi voglia dire calpestare la libertà degli altri per emergere a tutti i costi. Se ci guardiamo attorno vediamo con i nostri occhi come questa sia la realtà dei nostri giorni. Non occorre compiere gesti eclatanti: a volte basta una parola di accusa e di calunnia per fare del male.

Noi cristiani dovremmo sempre esaminare quale direttiva seguire alla luce della Parola di Cristo.

A tutta prima il discorso cristiano sembra illogico. Ma come: Gesù ci viene a dire di amare i nostri nemici, di perdonare chi ci fa del male, di amare sempre fraternamente il nostro prossimo…. Non è forse irrazionale questo modo di pensare e di agire in un mondo dove tutti si difendono con le unghie e con i denti per sopraffare il proprio vicino fino a calpestarne i diritti in nome della propria presunta superiorità?

E’ comunque difficile portare la nostra testimonianza cristiana fra i fratelli superando la codardia che ci fa ritrarre nel guscio per non essere giudicati dagli altri.

Gesù ci insegna ad essere uomini liberi, personalità forti, capaci di padroneggiare le proprie paure. Ci rimette in piedi come un Padre premuroso, Lui che è salito innocente sulla Croce. Meditando In questi giorni durante la Via Crucis come il Padre abbia sacrificato la vita di Suo Figlio per tutta l’umanità passata, presente, futura il mistero ci appare sconcertante.

Pensiamo a quanto forte appare la testimonianza dei Missionari che hanno dato la vita per restare saldi nella Fede fino in fondo.

A noi non è chiesto di arrivare all’eroismo: basterebbe la capacità di essere sale e lievito con il nostro esempio. Ma come è difficile trasformare le parole in fatti!!!

Perché non approfittare della Quaresima per mettere una marcia in più alla nostra vita?

                                                                                                                                           Gabriella

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Riflessioni



Le lenzuola sporche




Una giovane coppia di sposi novelli andò ad abitare in una zona molto tranquilla della città.
Una mattina, mentre bevevano il caffè, la moglie si accorse, guardando attraverso la finestra, che una vicina stendeva il bucato sullo stendibiancheria:
"Guarda che sporche le lenzuola di quella vicina!
Forse ha bisogno di un altro tipo di detersivo....
Magari un giorno le farò vedere come si lavano le lenzuola!"

Il  marito guardò e rimase zitto.

La stessa scena e lo stesso commento si ripeterono varie volte, mentre la vicina stendeva il suo bucato al sole e al vento.
Dopo un mese, la donna si meravigliò nel vedere che la vicina stendeva le sue lenzuola pulitissime, e disse al marito:
"Guarda, la nostra vicina ha imparato a fare il bucato! Chi le avrà fatto vedere come si fa?"
Il marito le rispose:
"Nessuno le ha fatto vedere; semplicemente questa mattina, io mi sono alzato più presto e, mentre tu ti truccavi, ho pulito i vetri della nostra finestra!"

Credo sia così nella vita! Tutto dipende dalla pulizia della finestra attraverso cui osserviamo i fatti. Prima di criticare, probabilmente sarà necessario osservare se abbiamo pulito a fondo il nostro cuore per poter vedere meglio. Allora vedremo più nitidamente la pulizia del cuore del vicino. Inoltre, abbiamo il diritto di criticare severamente una persona solo quando siamo riusciti a convincerla del nostro affetto e della lealtà del nostro giudizio e quando siamo sicuri di non rimanere assolutamente irritati se il nostro giudizio non viene accettato o rispettato. In altre parole, per poter criticare, si dovrebbe avere un'amorevole capacità, una chiara intuizione e un'assoluta tolleranza.

"Gli uomini privi di speranza quanto meno badano ai propri peccati, tanto più si occupano di quelli altrui.
Infatti cercano non che cosa correggere, ma che cosa biasimare.
E siccome non possono biasimare se stessi,
sono pronti ad accusare gli altri."
                                 (S. Agostino)

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